Dott.ssa Dietista Giuseppina Federici
Sempre più frequentemente viene attribuita la responsabilità del sovrappeso e obesità o disturbi gastrici,
come gonfiore addominale e scarsa digeribilità, a possibili intolleranze alimentari. Molte volte la diagnosi
viene ricercata attraverso test non validati, proposti frequentemente da personale non ascrivibile
all’ambito sanitario. Quindi, si verifica spesso un’esclusione di alimenti, non necessaria, che determina
carenze nutrizionali anche gravi negli adulti e soprattutto nei bambini durante la crescita. Per questo
motivo è opportuno seguire le indicazioni di un professionista esperto come il nutrizionista, che vi aiuti a
gestire nel modo migliore la situazione, senza commettere errori, attraverso una dieta corretta e stilata su
misura su di voi. Ecco di seguito 10 piccole regole da seguire per evitare di incorrere in errore.
1 LE INTOLLERANZE ALIMENTARI NON SONO RESPONSABILI DI SOVRAPPESO E OBESITA’
Queste sono condizioni causate prevalentemente da uno stile di vita e dieta inadeguati. Le intolleranze
alimentari “vere” sono poche e possono indurre disturbi gastrointestinali o di altro genere.
2 NO ALL’AUTODIAGNOSI ED AI TEST EFFETTUATI DIRETTAMENTE PRESSO I CENTRI LABORATORISTICI
SENZA PRESCRIZIONE MEDICA
Se si sospetta una reazione indesiderata a seguito dell’ingestione di uno o più alimenti è necessario
rivolgersi al proprio medico, che valuterà l’invio allo specialista medico competente. Lo specialista è in
grado di valutare quali indagini prescrivere per formulare la diagnosi più corretta.
3 NON RIVOLGERSI A PERSONALE NON SANITARIO E ATTENZIONE A COLORO CHE PRATICANO PROFESSIONI
SANITARIE SENZA AVERNE ALCUN TITOLO
Spesso i test non validati per la diagnosi di intolleranza alimentare vengono proposti da figure professionali
eterogenee, non competenti, non abilitate e non autorizzate, anche non sanitarie. Non effettuare test per
intolleranze alimentari non validati scientificamente in qualsiasi struttura, anche sanitaria. Solo il medico
può fare diagnosi.
4 DIFFIDARE DA CHIUNQUE PROPONGA TEST DI DIAGNOSI DI INTOLLERANZA ALIMENTARE PER I QUALI
MANCA EVIDENZA SCIENTIFICA DI ATTENDIBILITA’
I test non validati sono: dosaggio IgG4, test citotossico, Alcat test, test elettrici (vega-test,
elettroagopuntura di Voll, bioscreening, biostrengt test, sarm test, moratest), test kinesiologico, dria test,
analisi del capello, iridologia, biorisonanza, pulse test, riflesso cardiaco auricolare.
5 NON ESCLUDERE NESSUN ALIMENTO DALLA DIETA SENZA UNA DIAGNOSI ED UNA PRESCRIZIONE MEDICA
Le diete di esclusione autogestite, inappropriate e restrittive possono comportare un rischio nutrizionale
non trascurabile e, nei bambini, scarsa crescita e malnutrizione. Possono inoltre slatentizzare disturbi
alimentari. Quando si intraprende una dieta di esclusione, anche per un solo alimento o gruppo alimentare,
devono essere fornite specifiche indicazioni nutrizionali, per assicurare un adeguato apporto calorico e, di
macro e micronutrienti.
6 LA DIETA E’ UNA TERAPIA, PERTANTO DEVE ESSERE PRESCRITTA DAL MEDICO
La dieta deve essere gestita e monitorata da un professionista competente per individuare precocemente i
deficit nutrizionali e, nei bambini, verificare che l’accrescimento sia regolare.
7 NON ELIMINARE IL GLUTINE DALLA DIETA SENZA UNA DIAGNOSI CERTA DI PATOLOGIA GLUTINE
CORRELATA
La diagnosi di tali condizioni deve essere effettuata in ambito sanitario specialistico e competente,
seguendo le linee guida diagnostiche.
8 NON ELIMINARE LATTE E DERIVATI DALLA DIETA SENZA UNA DIAGNOSI CERTA DI INTOLLERANZA AL
LATTOSIO O DI ALLERGIE ALLE PROTEINE DEL LATTE
La diagnosi di intolleranza al lattosio o allergie alle proteine del latte deve essere effettuata in ambito
sanitario specialistico e competente, tramite test specifici e validati.
9 A CHI RIVOLGERSI PER UNA CORRETTA DIAGNOSI?
Medico (dietologo e dietista-nutrizionista, medico di medicina generale, pediatra di libera scelta,
allergologo, diabetologo, endocrinologo, gastroenterologo, internista, pediatra).
10 NON UTILIZZARE INTERNET PER DIAGNOSI E TERAPIA
Il web, i social network ed i mass media hanno un compito informativo-divulgativo e non possono sostituire
la competenza e la responsabilità del medico nella diagnosi e prescrizione medica.
CONCLUSIONI
Il consiglio è dunque quello di affidarsi al personale medico competente, in questo caso il dietista-
nutrizionista. In tal senso, il dietista è tenuto attraverso la terapia nutrizionale, ovvero la dieta, a
provvedere all’educazione dei pazienti e delle famiglie/caregiver, alla attenta lettura delle etichette ed alla
conoscenza degli alimenti, per garantire una appropriata gestione delle scelte di consumo domestiche ed
extradomestiche. Appare dunque chiaro che diete di esclusione autosomministrate, oppure basate su un
semplice “elenco” di alimenti da eliminare possono comportare rischi nutrizionali da non sottovalutare,
oltre a non garantire la salute stessa della persona.
FONTI
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
MINISTERO DELLA SALUTE
SOCIETA’ ITALIANA DI ALLERGOLOGIA, ASMA ED IMMUNOLOGIA CLINICA
ASSOCIAZIONE ALLERGOLOGI IMMUNOLOGI TERRITORIALI E OSPEDALIERI
SOCIETA’ ITALIANA DI ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA PEDIATRICA